di Pietro Bongiolatti
di Paolo Vites
di Andrea Pedrinelli
di Luca Marcolivio
di John Waters
I primi minuti di rock ’n’ roll che ho ascoltato sono stati Ride a White Swan dei T Rex. Non sapevo che fosse rock ’n’ roll. Non sapevo nemmeno cosa fosse il rock ’n’ roll. […]
Insieme, le parole e i suoni parlavano di una realtà diversa e di una diversa consapevolezza. Era una consapevolezza che da qualche parte, nel profondo di me, era già presente, e aspettava di sentire il suo eco risuonare nel mondo. La riconoscevo, ma non sapevo dire cosa fosse quello che riconoscevo. […]
Quando la canzone si fermò, ero lì con la consapevolezza di certe domande, ma per niente vicino alle risposte. […] Durante l’ascolto penso di aver visto di sfuggita una prospettiva di libertà, uno scatenare l’immaginazione da parte di un altro essere umano che aveva scoperto in se stesso qualcosa che io, ascoltando la sua canzone, potevo ora riconoscere in me stesso.
(dall’Introduzione di John Waters)
È possibile che una canzone trasmessa alla radio possa comunicare il desiderio di un uomo – l’autore, il cantante, il musicista – di “qualcosa che va oltre” al cuore di un altro uomo, a chi ascolta, attraversando il tempo e lo spazio? Come può accadere? Ed è qualcosa di eccezionale o è esperienza quotidiana?
Attraverso gli orpelli del business più ossessionato dalla moda che esista, attraverso un numero sterminato di connessioni internet, possiamo ancora sentire il desiderio dell’artista di qualcosa che è quasi sempre taciuto, trattenuto, inespresso?
Alcuni dicono che queste sono domande stupide. Dopo tutto, è solo rock ’n’ roll. Ma una cosa è “solo” ciò che appare?
Catalogo della mostra realizzata e organizzata per la XXXIII edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli, Rimini 2012
Prezzo € 15.00
pp. 80
Formato 20,4x25
Anno 2012
ISBN 9788860322326
Edizione a stampa non disponibile per l'acquisto on line