Delle traduzioni bibliche del poeta Guido Ceronetti (1927-2018) gli studiosi hanno notato l’alto numero di stilemi, di virtuosismi, di allusioni, l’ambizione a essere non soltanto traduzione ma vera e propria poesia, e una poesia elitaria. Quel che appare evidente è che l’impegno del poeta fu tanto appassionato da risultare sofferto e ispirato quanto un martirio. Questo volume analizza in particolare la traduzione del Qohélet, il libro che impegnò maggiormente Ceronetti, attraverso tre casi di studio relativi al sistema verbale, alle parole chiave del testo e ad alcuni stilemi e dispositivi retorici, allo scopo di osservare i risultati di un progetto ambizioso: la creazione di un linguaggio nuovo e difficile, poetico ed erudito, austero e potente abbastanza da svelare la verità su Dio.