di Enrico Zoi
In questi venticinque racconti, dalla narrazione garbata e leggera,
i protagonisti sono gli autisti, i bigliettai e i controllori dell’Ataf. Insieme a loro, i passeggeri, la gente che si serve
del “busse” per andare a lavorare, a studiare, a fare la spesa.
Dagli affettuosi ricordi di un autista, che racconta di quando all’Ataf “eravamo come una famiglia”, emergono i pregi e i difetti della Firenze di trenta anni fa, ancora a misura d’uomo.
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