di Giovanni Bogani
Il testo propone un inedito teatrale di Alessandro Benvenuti. La narrazione si svolge sotto forma di un dialogo tra un ragazzo degli anni '90 e un adulto degli anni '70 (beat generation ecc.). Il vero protagonista è il testo. Alessandro Benvenuti in questa rappresentazione teatrale è un abile d.j. che mescola parole jazz e parole rap.
Le parole sono ami per pescare emozioni così profonde da stupirci, tanto da farci pensare: “Ecco cosa avevo dentro di me”. Per tre quarti di spettacolo in Gino detto Smith apparentemente non c'è trama, gli attori sembra che siano lì, incuranti del pubblico a raccontarsi storie buffe. Ma nell'altro quarto di spettacolo tutto quello che hanno detto confluisce ad imbuto in una storia precisa, che lo spettatore scoprirà per intero solo nel colpo di scena finale.