Affrontare un argomento come i 150 anni dell’Unità d’Italia è quanto mai complesso e articolato e, nello stesso tempo, affascinante e coinvolgente per i molteplici spunti di studio e ricerca che offrono gli avvenimenti storici passati, ma relativamente vicini nel tempo, e quelli attuali, documentati ampiamente dagli archivi pubblici e privati e dalle cronache.
Chi ci ha preceduto ci ha insegnato con l’esempio di vita e con le parole che una comunità riesce a investire nel futuro e a nutrire la speranza solo se accoglie con amore e consapevolezza le proprie radici. Qualcuno dice che un popolo che non rispetta il proprio passato non possiede le qualità necessarie per affrontare il futuro. E il rispetto del passato nasce solo dalla sua conoscenza. Cercare le proprie radici, conoscerle, amarle, costituisce la base per creare il proprio futuro con consapevolezza e senso di responsabilità.
In questo libro, Guardea. Studi per i 150 anni dell’Unità d’Italia, c’è la ricerca di una piccola parte delle nostre radici, fatte di avvenimenti che hanno caratterizzato la comunità guardeese in particolare nell’ultimo periodo della sua storia: l’istituzione della scuola pubblica; la sanità; alcune iniziative del Dominio Collettivo di Guardea a favore della comunità; l’eroismo di un nostro concittadino nelle guerre d’Africa; la modernizzazione del servizio postale e l’introduzione dell’energia elettrica; l’importanza del pane per Guardea; lo studio di un gioiello architettonico, qual è il Cimitero monumentale, da decenni lasciato nel degrado e nell’abbandono e quello di una grandiosa opera pittorica, l’affresco di Domenico Bruschi nell’abside della chiesa di S. Lucia.
(dall’Introduzione degli Autori)