di Alessandro Giuli
di Donatella Lippi
di Ferrari Anna
di Marina Corradi
di Giancarlo Dosi
di Maurizio Schoepflin
di Luca Pesenti
Chi si interessa di medicina, sia il malato che la “subisce”, sia lo studente che si appresta a “praticarla”, ha il diritto di conoscere lo scopo della professione medica. Il medico non si differenzia dal veterinario perché si occupa di animali più complessi, come qualcuno oggi ci vorrebbe far credere, ma perché non si occupa affatto di animali. Il medico si dedica infatti a esseri che cercano il senso della loro sofferenza, ovvero il nesso tra la vita e il destino per cui si sentono fatti. La malattia è il richiamo più drammatico a ricercare questo senso, e il rapporto medico-paziente non può sottrarsi in alcun caso a questa ricerca. L'intento di questo libro non è però quello di umanizzare la medicina perché i medici, e i malati, sono già uomini. Non bisogna né “farli” né “rifarli”, nel tentativo, storicamente sempre violento, di adeguarli a modelli culturali o a schemi ideologici, ma capirli, attraverso la condivisione di un comune destino. È il nome di questo destino il vero problema, la cui soluzione è drammaticamente ricercata da tutti noi, vivi e così coscienti della positività della vita per cui combattiamo e speriamo contro la morte.
Tradotto in spagnolo da Ediciones Encuentro (2006).