di Silvia Morotti
L'opera di Carlo Betocchi fa emergere le radici di una toscanità avvertita da lui stesso come tratto peculiare: «Il fiorentino è concreto e realistico; è antiideologico. In Toscana non sono nati né filosofi né musicisti importanti; questi due linguaggi universali i toscani non li hanno perché non si lasciano ingannare dall'ambizione che ha l'uomo “di crearsi dei mondi sopra il mondo”».
Di qui le ragioni di una mostra e di un catalogo con i quali il Dipartimento di Italianistica dell'Università degli Studi di Firenze vuole ricordare il poeta nel suo milieu culturale. Il percorso proposto da Michela Baldini, sostanzialmente inedito, attraversa la prosa di Carlo Betocchi: sia quella intima delle lettere, che quella pubblica dei saggi e della prosa d'arte. Sono così raccolte le lettere inedite a e da Nicola Lisi, le prose critiche e di paesaggio. L'ambientazione toscana e più specificamente fiorentina ha determinato la scelta dei testi confluiti nelle tre sezioni del catalogo: Dal carteggio Betocchi-Lisi; La prosa saggistica fiorentina; Paesaggi toscani.