È raccolta qui, per la prima volta, quasi traccia delle origini, la rassegna stampa sul primo ermetismo fiorentino. Viene proposta la prima recensione a La barca del giovanissimo Giorgio Caproni. Seguono, sempre su Luzi, Betocchi, Bo, Macrí, Bigongiari.
Su I giorni sensibili, Vasco Pratolini firma una folgorante scheda critica, mentre ritorna il nome di Oreste Macrí assieme a quello di Alfonso Gatto.
Per quanto riguarda La figlia di Babilonia, la recensione, pubblicata su «Letteratura» nel gennaio-aprile 1943 da Macrí – l'amico che scrive lunghissime lettere da Maglie – è il primo e più rilevante intervento critico sulla poesia bigongiariana. Ma intorno a La figlia aleggia l'ombra della previsione dello stesso Macrí: «A più di uno riuscirà arduo familiarizzare con questo libro di versi».
Chiude una breve silloge con gli autografi di alcune poesie edite e inedite de La figlia di Babilonia di Bigongiari.