di Alessandro Agostinelli
di Manuela Plastina
di Gianluca Teodori
di Alain Elkann
di Anna Ferrari
di Umberto Cecchi
di Giuseppe Guastella
di Paolo Fallai
di Milly Mostardini
di Cristiano Draghi
di Andrea Vignolini
di Franco Riccomi
di Giulia Rossi
di Chiara Deotto
di Stefania Sandrolini
di Franco Riccomini
Selezionato per il Premio Città di Cuneo per il Primo romanzo (2005-2006)
Prigioniero della propria fama per la celebre trasvolata del 1927, assediato dai media che ne hanno fatto la prima vera star globale, Charles Lindbergh si rifugia con la giovane moglie a Hopewell, nel New Jersey. Una notte del 1932 la grande villa in mezzo ai boschi che Lindbergh ha fatto costruire per difendere la privacy della famiglia si trasforma in un luogo da incubo: qualcuno penetra nel rifugio e rapisce Charles Jr., il figlio di due anni dell'eroe dei cieli. Nasce una caccia all'uomo che lascia l'America con il fiato sospeso. La Casa Bianca, l'FBI, e tutta la stampa internazionale si mobilitano per cercare di svelare i misteri del caso Lindbergh, il “crimine del secolo”.
Tra i reporter che si precipitano a Hopewell c'è Sherwood “Chuck” Forbes, cronista senza doti e senza famiglia, alle prese con una difficile storia d'amore, costretto dalla grande depressione a rassegnarsi alle regole del giornalismo-spazzatura. Il rapimento Lindbergh e i suoi sviluppi diverranno per Chuck un'ossessione, l'unico punto fermo in una vita priva di traguardi e ideali.
Basato su una storia vera, “La scala spezzata” è un viaggio nell'America segnata dal grande crollo di Wall Street.
Un paese popolato da personaggi fuori dall'ordinario che cerca con tutte le forze di rinascere. È il ritratto di un'epoca in cui i sogni sono affidati a spiriti coraggiosi, grandi penne e imprese del volo. Un romanzo prezioso. Un viaggio nella solitudine degli uomini, delle loro anime, dei loro spazi: la terra che calpestano, l'infinito cielo che li sovrasta e che un uomo, alla fine, era riuscito a sfidare.
Occhi di cronisti di “nera”, spalancati da adrenalina e notti insonni, a fissare i singoli fotogrammi di una storia in divenire. Dove la “verità” non è quasi mai quella che appare o che il cinismo del “mestiere” suggerisce.
[…]il passo di una narrazione limpida e molto giornalismo. Dei migliori. Lucido, senza pregiudizi. Perché è questa la cifra con cui Marco Bardazzi racconta ormai da anni l'America.
Carlo Bonini, La Repubblica
Un giornalismo pre-televisivo, leggendario, visto con un po' di nostalgia rispetto alla velocità odierna di Internet, delle news televisive 24 ore su 24, delle ultim'ora via Sms. Un tuffo nel mondo wilderiano di “Prima Pagina”[…]
Questo libro è l'autobiografia metaforica di chi, come Bardazzi, ha seguito processi e indagini, omicidi e sequestri in un mestiere che resta sempre identico a se stesso nonostante le evoluzioni tecnologiche: raccontare l'umanità e la sua ricca complessità...
Gli inizi sono sempre difficili, anche per uno scrittore, ma Marco “Chuck” Bardazzi ha colpito nel segno.
Alessandro Banfi, vice-direttore del TG5
... l'interesse morboso della gente per le tragedie ha illustri precednti ed esiste da decenni... L'esempio migliore l'ho trovato in un libro di Marco Bardazzi, La scala spezzata in cui si racconta la vicenda del sequestro e dell'uccisione del piccolo Charles Lindbergh...
da Mario Calabresi, Cosa tiene accese le stelle, Mondadori, 2011