di Antonio Lovascio
Al termine di un lungo viaggio, iniziato negli anni in cui la Seconda Guerra Mondiale distruggeva la Vecchia Europa, ho voluto dirmi e dire a chi vorrà leggere queste pagine che c’è un punto d’appoggio e una leva soltanto per trovare il senso e la gioia di vivere, anche quando la vita non è affatto bella. Questo ci va dicendo da duemila anni il Vangelo, e la punta più alta dello spirito umano attraverso l’arte, la pittura, la scultura, la letteratura, la poesia, la musica: non c’è nulla di più giusto, di più vero, di più bello di Gesù Cristo e del messaggio che ha affidato alla Chiesa; la quale molto spesso ne è triste messaggera. «Essa tuttavia, la Chiesa, dispone della gioia, di tutta la parte di gioia che spetta a questo triste mondo» (Georges Bernanos, 1888-1948).
(dalla Conclusione dell’autore)