di Ilaria Scognamiglio
di Massimo Cherubini
È una storia scritta con il fuoco, segnata dal legame, indissolubile e potente, tra uomo e natura, quella che raccontano le Fiaccole di Abbadia San Salvatore, suggestivo borgo del Monte Amiata (Siena). Una storia che si rinnova ogni anno la notte del 24 dicembre regalando un Natale che profuma ancora di tradizione, di magia, di riti ancestrali.
Un appuntamento che viene preparato già dall’autunno quando i “fiaccolai” iniziano a cercare la materia con cui costruire le “fiaccole”, tipiche cataste di legna a forma piramidale alte fino a sette metri che, costruite in ogni angolo del piccolo borgo medioevale, si levano al cielo in attesa della vigilia quando poi verranno incendiate. Una lavorazione delicata e faticosa che coinvolge tutta la comunità impegnandola nella realizzazione di monumenti rurali unici. Si intrecciano tronchi sfidando la gravità grazie a tecniche che qui si tramandano di padre in figlio, per celebrare un rito del fuoco che sposa significati pagani e religiosi.
Le fiaccole di Abbadia sono candidate alla Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Unesco.