di Maria Caterina Ruta
«Fateci un poco qualche cosa da ridere»: in tal modo Carlo VI saluta il suo poeta e storico cesareo Apostolo Zeno, all’indomani della prima della sua «Ifigenia in Aulide» rappresentata al Hoftheater il 5 novembre 1718. Compito arduo per chi, come il veneziano, rifugge nella sua scrittura il genere comico e che per questo lo vede interpellare, in suo aiuto, l’amico e collega “augusteo” Pietro Pariati ben più, dell’arcade maestro, proclive alla commedia. Il tema, scelto per la «piéce» svolta a quattro mani da rappresentarsi nel Carnevale del 1719, verte sulla prima parte del romanzo di Cervantes, autore certo non casuale per via della corona ispanica in precedenza detenuta dell’imperatore con il nome di Carlo III e quindi plot mirato a soddisfare il desiderio “dilettevole” dell’«entourage» cortigiano. Le avventure dell’hidalgo e degli altri personaggi cervantini in Sierra Morena lasciano, però, ben presto il loro carattere originario per diventare “altro” sotto le penne dei due autori. Da una parte, infatti, Apostolo Zeno tende a riportare, entro la filigrana della scena, le movenze della tragedia cinquecentesca, basandosi sulle tre unità aristoteliche e sviluppando una riflessione morale e un rigore etico e razionalistico che trovano la loro concretizzazione nella metamorfosi dei personaggi di Lucinda, novella Ifigenia, e di Cardenio e Fernando, coinvolti in un catartico rapporto di erofilomachia. Dall’altra, invece, Pietro Pariati dà voce alla sua fervida attività parodica, sia letteraria che sociale, mediante sia il gioco metaletterario (attraverso la tecnica del riuso) che tramite quello metateatrale. A differenza dello Zeno, Pariati non ricerca una scrittura riflessiva, bensì perfomativa, dove l’azione diventa anch’essa elemento di riso. È proprio sul piano della messinscena che si fonda la sua grande innovazione, ossia l’inserimento di episodi da intermezzo all’interno dell’intreccio del dramma musicale, venendo così ad aprire lo spazio scenico al genere della tragicommedia, dove «la trama è comica, ma caratteri nobili e regali vi prendono parte». Il «Don Chisciotte in Sierra Morena» è un documento, quindi, che blocca nella sua varietas due spinte riformistiche che ben si suddividono il testo, tanto che se le parti serie zeniane formeranno «l’episodio» tragico, quelle del Pariati andranno a costituire del comico «la principale azione».
Prezzo € 28.00
pp. 280
Formato 16x24
Anno 2019
ISBN 9788860325297
Collana: Recreaciones Quijotescas en Europa
Prezzo € 18.85
pp. 280
Formato 16x24
Anno 2019
ISBN 9788860325358
Collana: Recreaciones Quijotescas en Europa