Nel 50° anniversario della morte di Giovanni Papini (1956-2006), sulla scia delle numerose pubblicazioni uscite per l'occasione, si è tornati a parlare di uno degli intellettuali più rappresentativi e discussi del nostro Novecento.
Una ravvivata attenzione che nel monumentale archivio dello scrittore, e soprattutto nelle ricche sezioni dei manoscritti e degli epistolari, ha trovato preziosa materia prima per far luce su «una figura unica, insostituibile, a cui tutti – come nel 1956 commentò Eugenio Montale – dobbiamo qualcosa di noi stessi».