di Sabrina Faller
di Giovanni Pallanti
Questo volume è frutto di ricerche svolte negli archivi inglesi, americani, neozelandesi e tedeschi. Inoltre sono stati utilizzati anche gli archivi storici della Curia fiorentina, del Comune di Firenze e i quotidiani dell’epoca.
Le novità che emergono da questa ricerca sulle fonti storiche sono così rilevanti da ribaltare le verità consolidate. Una è contenuta in un libro del 1948, Storia della seconda guerra mondiale, di Winston Churchill. Per quarant’anni il libro del premier inglese non è stato mai citato a Firenze, poi lei sue parole sono state manipolate. Solo perché Churchill aveva ammesso che «l’VIII Armata britannica costrinse i tedeschi a ritirarsi attraverso la città e a far saltare i ponti alle spalle». Poi aveva aggiunto: «Kesselring fece ogni sforzo per danneggiare il meno possibile Firenze».
Ma forse la novità più clamorosa è quella trovata su «La Nazione del Popolo», organo del Comitato di Liberazione, dove si lanciava un allarme: nel settembre 1944 erano morte di fame 600 persone, il doppio di tutti i decessi della battaglia combattuta a Firenze in agosto. Oltre agli stupri commessi dai soldati indiani che avevano umiliato il quartiere del Campo di Marte-Coverciano, al popolo che mendicava gli avanzi dei pasti davanti alle mense americane alle Cascine, la città lamentava che ogni giorno morivano 20 persone di media.
Lungi dal voler riabilitare l’operato del Terzo Reich, il libro si prefigge di raccontare i fatti che accaddero nell’estate del 1944 a Firenze perché, come in ogni guerra, tutti persero ma la più sconfitta fu la verità.