La domanda dell'umanesimo è gelida: “L'uomo a chi deve rendere conto, se non a se stesso?”. Taluni credenti chiedono fin dove possono spingersi senza commettere peccato. La prima domanda segna la capitolazione dell'uomo; la seconda domanda annuncia la capitolazione della coscienza di fronte al moralismo di una società religiosa massificata.
Ma quel Tale che bandì una gran Cena ha voluto esattamente rilevare la mappa della libertà fin giù nei nascondigli dell'inconscio. L'invito propone di armonizzare con la Cena l'amore, la proprietà, il capitale; perché armonizzandoli con essa sarà anche possibile armonizzare fra loro le dicotomie interne che li strutturano.
Il male imperdonabile dei tre consiste nell'aver tentato la riduzione autonomistica delle tre scelte fondamentali della convivenza, sottraendole ad ogni dialogo con la Cena e con Colui che invita.