di Giuseppina La Face Bianconi
di Lidia Kuscar
di Teresa Megale
Giulio Rospigliosi è in assoluto uno dei nostri migliori librettisti, probabilmente il migliore del Seicento. Eppure i suoi libretti sono rimasti inediti fino ai nostri giorni. Tutt'e tre inediti sono i testi raccolti adesso nei melodrammi profani, eppure tutt'e tre costituiscono momenti capitali nella vicenda del nostro teatro. Il primo, Erminia sul Giordano, rappresenta l'innesco del ciclo più radioso del melodramma romano, pur presentando ancora elementi di continuità con la tradizione. Chi soffre speri è in assoluto la prima commedia musicale, l'archetipo dell'opera buffa, genere di straordinaria fortuna nei secoli successivi; ma è soprattutto il capolavoro del Rospigliosi, capace di coniugare il più tenero madrigalismo con gli esilaranti lazzi della commedia dell'arte. Dal Male il Bene inaugura la fase spagnoleggiante della produzione rospigliosana (il prelato era di ritorno dalla nunziatura a Madrid, dove aveva conosciuto il teatro del siglo de oro). Il volume nel suo insieme è un primo risarcimento offerto a una figura più grande e più complessa di quella che ci ha consegnato la storia ufficiale e - c'è da sperare - l'occasione di una doverosa scoperta.