di Lorenzo Mercatanti
di Eleonora Taddei
«E a volte, quando lo trovavo che girava per casa che non riusciva a dormire o che piangeva perché papà gli aveva detto per l’ennesima volta che si vergognava di lui anche se non era vero, gli dicevo che aveva me. Che ero fiero di lui, che non me ne sarei mai andato».
Corrado è un solitario per scelta, ha imparato che meno ti fidi meno ti ferisci. E lui di ferite ne ha già abbastanza, anche se ha soltanto sedici anni. Corrado odia con tutto se stesso la persona che è più difficile da odiare per chiunque, quella di cui si fidava sopra ogni cosa. La stessa che ha rovinato la vita sua, dei suoi genitori e del suo migliore amico Salvatore: Danilo, suo fratello maggiore.
Danilo di anni ne ha diciannove, la mente piena di fantasmi e di sbagli. Danilo vuole provare a rimediare ai suoi errori perché è cambiato, non è più il ragazzo ribelle di prima. Vuole il perdono di Corrado più di ogni altra cosa al mondo, senza immaginare che lui stesso ha ferite simmetriche a quelle di suo fratello e che quindi sanarle voglia dire rivivere un grande dolore, per entrambi.
Perché nessuno dei due ha scordato cosa è successo quella sera ma nemmeno l’affetto che li lega. Ed è proprio per questo che le loro ferite fanno così male.