di Elena Frontaloni
Pressoché esclusivamente legato, nelle storie letterarie del nostro paese, alla fondazione e al biennio di direzione del settimanale «La Fiera letteraria», Umberto Fracchia (Lucca, 1889 - Roma, 1930) fu anche narratore, autore del fortunato romanzo "Angela" (1923), direttore editoriale, fra il 1920 e il 1925, della giovane casa editrice di Arnoldo Mondadori, collaboratore di alcune delle più prestigiose testate della stampa italiana del primo Novecento, dalla «Tribuna» all'«Idea Nazionale», dal «Secolo» al «Corriere della Sera».
Conservati presso la Biblioteca Universitaria di Genova e ora ordinati e descritti nella loro sfaccettata e complessa articolazione, i manoscritti, i dattiloscritti e le bozze di stampa delle sue opere, le lettere, i diari e i taccuini di carattere familiare o di interesse letterario, testimonianze vive di un'inesausta attività di scrittore e organizzatore culturale repentinamente interrotta, restituiscono il ritratto di un intellettuale dagli interessi vasti ed eterogenei legittimamente ascrivibile tra i protagonisti della vita letteraria italiana degli anni Venti.