Alternatim

Alessandro Bianchi

Alternatim

I poeti, quando sono tali, ci lasciano sempre sorpresi, quasi sgomenti. Non riusciamo a inquadrarli, a capirli veramente. Il fondo che ci lasciano intravedere è sempre più remoto della spicciola intelligenza da etichetta che potremmo offrire loro. Mi pare che Alessandro Bianchi appartenga a questa razza di poeti veri, indocili, contraddittori e perciò vivi. In una poesia dice che la memoria ottunde il presente, la sua forza: «[…] la memoria / falsifica il presente, può oscurarne / la verità vivificante». Ecco, in questo poeta così poco idillico c’è una dedizione alla verità viva, diffusa qui e ora, in tutte le cose, una verità che si presenta nella sua luce tremenda. Continuamente il cosmo che abbiamo in dono, in prestito, mescola le carte, confonde paura e desiderio, parafrasando e rifacendo l’Aprile cantato da Eliot, uno dei fari di Bianchi. In ciascun punto del globo si trovano epicentri di bellezza e di crudeltà inumana, grumi di sangue rappreso e sogni infantili. È questa eccedenza di verità, non addomesticabile, che muove il verso, a sua volta scaleno, non riconducibile a una musica data, dell’autore. Egli scrive come dentro una bolla fermentata di stupore e di indignazione, sempre sospeso, come dice, «tra angoscia e lode».
(Daniele Piccini)

libro

Prezzo € 13.00

pp. 76

Formato 12,5x19,5

Anno 2025

ISBN 9788860327833

Collana: Ungarettiana


Condizioni di vendita