di Gabriele Fredianelli
Le Lettere di Giorgio Falossi rimandano il lettore alla Firenze degli anni ’60-’70 del secolo scorso, un periodo di grande interesse per il fervore che animò allora contemporaneamente comunità di base e gerarchie ecclesiastiche (il Concilio Vaticano II si era concluso nel 1965), e per la stretta associazione che si venne a creare, in alcuni movimenti, tra esigenze di rinnovamento della Chiesa e ansia di riscatto delle classi socialmente ed economicamente subalterne.
Emblematica fra tutte la figura di don Lorenzo Milani. Non è un caso che le idee e la figura del “priore di Barbiana” occupino un posto così largo nelle lettere di Giorgio, che lo amò svisceratamente e che alla sua memoria consacrò gran parte della sua riflessione e della sua attività. E, insieme a don Milani, don Bruno Borghi e don Renzo Rossi – l’autore delle Lettere dal Brasile (Società Editrice Fiorentina, 2012) – sono fra i suoi amici più cari.
Queste lettere sono un riflesso delle eccezionali doti di intelligenza e di cultura che Giorgio aveva ricevuto: operaio di estrazione contadina (aveva sostenuto l’esame di terza media da privatista), Giorgio era portato verso l’attività intellettuale da una vocazione naturale amorosamente coltivata,
e che andava molto aldilà della formazione scolastica.
I suoi giudizi, il suo fervore, la sua fede inattaccabile possono costituire ancora oggi messaggi opportuni e fecondi a nutrire la riflessione sui tanti problemi che l’epoca contemporanea pone alle coscienze degli uomini d’oggi.
Maria Livia Bendinelli Predelli ha conosciuto Giorgio negli anni in cui era ancora studentessa all’Università di Firenze e faceva parte di un gruppo di giovani della parrocchia di S. Antonio al Romito.
Prezzo € 11.99
pp. 278
Formati disponibili epub, mobi
Anno 2013
ISBN 9788860322531
Collana: Pietra di paragone